scoprirsi

Scoprirsi ha il doppio significato di esplorarsi e denudarsi.
Come se, per andare a fondo dentro noi stessi, dovessimo rinunciare a qualcosa che ci copre, che ci tiene al riparo.
Come gli alberi d’autunno, che lasciano cadere le loro foglie e ci rivelano la loro anima.
Quasi un controsenso: arriva il freddo e loro rinunciano alla loro chioma. Freddi e nudi, puntano i loro rami alla Luna.
E così ci scopriamo diversi, senza il calore rassicurante di ciò che già conosciamo. Ma, pur tremando, usciamo fuori e corriamo nella notte, per sentire il gelido vento scolpirci il viso.
E i nostri brividi forgiano una nuova pelle.
Il vento ci toglie il fiato ma ci regala un nuovo respiro.
È una corsa che crea strade che pensavamo fossero improbabili, ma che adesso – nella nostra nuda essenza – riveliamo al mondo intero come possibili.
Le finestre delle case ci richiamano alla calda luce del tepore e del ristoro. Potremmo entrare, ma ormai si è fatto giorno. Siamo la prima luce all’orizzonte.
E siamo pronti, quando sarà nuovamente notte, per puntare le nostre mani alla Luna.

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