Planets

Siamo parte del Tutto.
Anche se non ce ne rendiamo conto. Ogni cosa si muove affinché possiamo trovarci dove dobbiamo essere.
Affinché possiamo essere ciò che siamo e non altro.
Viviamo un flusso di realtà continuo, connesso al più intimo fruscio di un bosco sperduto dall’altra parte del mondo.
A volte ci sentiamo al nostro posto, altre volte no.
Ma è comunque quello, il nostro posto. Non altro, non altrove.
Intorno a noi i pianeti si allineano, si allontanano, creano spazio, sussurrano ad universi lontani.
Popoli antichi ci parlano degli influssi che, questi mondi, avrebbero su di noi, quando danzano immersi nel buio infinito.
Ma in realtà siamo sempre allineati, pur nel disequilibrio, come un funambolo sul filo precario del nostro cammino.
E cadere, da quassù, significa iniziare un viaggio per il quale non abbiamo nessun biglietto.
Né di andata, né di ritorno.
Solo un volo a braccia spalancate verso il nostro essere più remoto. Un luogo, forse, nel quale siamo già stati e dove possiamo camminare sospesi, senza paura di cadere.

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