In inglese “light” si traduce con “leggero”.
Ma può significare anche “luce”.
L’oscurità è densa, quasi palpabile. Quando ne siamo avvolti abbiamo la sensazione di percepirla addosso, come una lunga veste che si trascina e ci trascina.
La luce ci spoglia da ogni peso e ci alleggerisce, ci mostra la nudità dell’anima, toglie il lungo braccio alle nostre ombre che restano proiettate, dietro di noi, per ricordarci che siamo anche quello, siamo ombra nella luce.
Come macchie di foglie su un giardino, d’estate.
La luce rende tutto più chiaro, ma può anche accecarci.
Ed è lì che socchiudiamo gli occhi, per guardare meglio.
Per filtrare il mondo tra le ciglia e sentire che s’imprime nei nostri occhi. Ed anche se li chiudiamo completamente quel mondo è ormai dentro di noi, pieno di ogni sfumatura di colore e di piccole pennellate di buio.
Proprio come quando da bambini lasciavamo una piccola luce accesa prima di addormentarci.
Per spegnere il mondo intorno e accendere i nostri sogni.